it.motor1.com

26 January 2010

Giudici di pace: i perché dello sciopero

Giudici di pace: temporale in atto!

Giudici di pace: temporale in atto!

È una figura sempre più importante per l’automobilista, che a lui si rivolge per far cancellare multe ingiuste; ma ora sciopera (dal 25 gennaio al 5 febbraio 2010 e dal 22 al 27 febbraio 2010): parliamo del Giudice di pace. Perché la protesta? Ecco le ragioni dello sciopero si leggono in un file inviatoci Renato Amoroso, coordinatore dell’Ufficio del Giudice di pace in Monza.

Il Giudice di pace è un precario, senza alcuna stabilità e senza alcuna assistenza per malattia o infortunio e neppure in caso di maternità; ha tutti i doveri del Giudice senza alcuna garanzia di continuità dell’incarico; si richiede al Giudice di pace un contributo di alta professionalità, senza offrire sostegno alcuno al suo impegno quotidiano; l’attuale ministro era firmatario di una proposta di legge diretta a correggere la precarietà e a fornire idonea copertura di assistenza e previdenza; il disegno di legge non è stato ripresentato e ogni promessa al riguardo è rimasta lettera morta.

Da oltre un anno i Giudici di pace non vengono neppure ricevuti dal ministro. È stato presentato alla stampa un disegno di legge di riforma della magistratura onoraria che deprime ancor di più la dignità delle persone e pregiudica l’autonomia della funzione.

È stata assegnata al Giudice di pace una maggiore competenza per valore in materia civile e, recentemente, è stata attribuita anche la competenza del nuovo reato di clandestinità, da celebrare con rito penale direttissimo; a tali nuove gravose competenze non sono seguiti i logici provvedimenti relativi al personale amministrativo e alle apparecchiature informatiche idonee a rispondere alla nuova normativa concernenti le notifiche e comunicazioni; le piante organiche del personale amministrativo saranno ulteriormente ridotte.

Il Giudice di pace è retribuito a cottimo e per molti provvedimenti dovuti non percepisce nulla; le indennità sono ancora ferme a dieci anni fa, mentre per legge avrebbero dovute essere aggiornate ogni tre anni.

foto flickr.com/photos/evdaimon

di Ezio Notte @ 23:40


No Comments

È possibile seguire tutte le risposte a questo articolo tramite il feed RSS 2.0.


QUI Nessun Commento

Per ora ancora nessun commento.

RSS feed dei Commenti su questo post.



Ci scusiamo, i commenti sono al momento chiusi.