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29 September 2012

Gli agenti assicurativi sono vivi e vegeti, nonostante Leggi sciocche ed esagerazioni giornalistiche. Intervista all’agente Roberto Pisano

Non è ancora ora

Si legge qua e là che gli agenti assicurativi sarebbero sul punto di essere spazzati via da uno dei Decreti sviluppo del Governo Monti. È così? Ne abbiamo parlato con un numero uno, Roberto Pisano, agente di assicurazioni plurimandatario, presidente provinciale di Cagliari dello Sna (Sindacato nazionale agenti di Assicurazione), una delle menti più brillanti del mondo assicurativo.

Roberto, vi stanno scavando la fossa?

“No. Ci sono novità in arrivo sugli agenti assicurativi. Ma non si deve esagerare. Mi spiego con una metafora. Se nelle scatole dei medicinali ci sono indicazioni per l’uso sempre più dettagliate, non significa che al paziente non serva più la figura del medico”.

Perché l’istituzione del contratto standard va di traverso agli assicuratori?
“Perché smaschererebbe tutti i pretesti usati oggi dalle Compagnie di assicurazione per giustificare differenze di premio talvolta enormi: chiunque utilizzi un preventivatore online può facilmente riscontrare differenze di centinaia di euro, ma talvolta di migliaia, fra il premio meno caro e quello più caro.”

Il contratto standard viene oggi fatto proprio dal legislatore…
“Sì. Ma è una proposta che il Sindacato nazionale agenti di assicurazione fa da diversi anni, senza alcun timore di autolesionismo: la figura dell’agente/consulente indirizza sempre il cliente, interpretandone le esigenze, verso la corretta composizione delle garanzie della polizza”.

Il cliente sa fare da sé?

“Pochissimi consumatori hanno il tempo e le competenze per costruirai una polizza su misura e sarebbe illusorio pensare che il contratto standard sia in grado di risolvere qualsiasi esigenza. I contratti standard dovrebbe avere la funzione di un capitolato, base utile solo a consentire un confronto omogeneo tra i premi di partenza delle varie Compagnie e al quale andrebbero poi aggiunte le garanzie specifiche per ciascun assicurato: figli neopatentati, anni di anzianità di guida, circolazione in aree private, ricorso terzi per danni da incendio, utilizzo prevalente del veicolo, con relative franchigie e scoperti (quali e in che misura); rinunce alla rivalsa (quali è con quali portate: rinuncia totale o parziale? Con quali minimi? Con quali massimi?); e questo solo per citare alcune delle possibili variabili che, potenzialmente, sono infinite”.

Le condizioni aggiuntive dovrebbero essere identiche per tutte le Compagnie, come si legge sul Web?

“Fesseria. Si violerebbero le stesse norme europee che hanno previsto sin dal 1973 la liberalizzazione tariffaria (e normativa) nella Rca”.

Che fine ha fatto la norma sulla collaborazione tra agenti?
“In un Decreto sviluppo, era inserita una norma (forse stralciata per l’intervento della lobby Compagnie), che consentiva la collaborazione tra agenti di assicurazione, oggi inspiegabilmente vietata dall’Isvap. Questa norma era stata inserita per dare un senso all’altra norma (Dl liberalizzazioni), che rende obbligatorio per l’intermediario fornire al cliente almeno tre preventivi di diversi Gruppi assicurativi. Che senso avrebbe quest’obbligo se l’intermediario non potesse poi emettere la relativa polizza, non essendo titolare di un mandato diretto? Il legislatore, nonostante le pressioni della lobby dei gruppi assicurativi, non ha alcuna intenzione di ‘far fuori’ la categoria degli intermediari. Al contrario”.

Come si fa a fare a meno dell’agente?

“Esiste già una quota di utenti che si affidano al Web e alle telefoniche perché hanno le competenze, il tempo e possiedono le tecnologie. La quota di mercato delle Compagnie dirette e dei broker online è in crescita costante, ma gli utenti della strada non sono tutti internauti e molti, ancora oggi, preferiscono il rapporto diretto con il proprio consulente di fiducia. È per questo che esiste un modello distributivo definito ‘italiano’, proprio perché si trova solo qui da noi, e manterrà comunque una quota di mercato di rilievo”.

E non c’è solo la già complicatissima Rc auto…
“Già. Infortuni, malattia, abitazione, responsabilità civile professionale, cauzioni e fideiussioni, pensioni integrative, polizze caso morte rischi commerciali, polizze per aziende di produzione, polizze per dirigenti d’azienda, polizze per la Rct dei dipendenti pubblici… Pensiamo davvero che chi ha queste esigenze voglia affidarsi al Web? Concludo con la stessa metafora iniziale: si va dal medico non per farsi prescrivere l’aspirina contro il raffreddore, ma se si ha la polmonite”.

di Ezio Notte @ 00:00


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