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5 October 2014

I premi a Milano e alla Brebemi: mistero buffo lombardo

C'è chi vince facile

Io adoro i premi. Soprattutto quelli prestigiosi. Escono dal nulla, hanno una genesi misteriosa, la giuria è ignota. Però è tutto così di lusso, così importante, così figo. Prendete Milano. All’ombra della Madonnina si muore si smog. La Lombardia è stata appena seccata dall’Unione europea: la Regione dovrà pagare una valanga di soldi perché l’aria è irrespirabile. Non è certo Sondrio il guaio. Ma Milano. Metropoli da cui le fotomodelle e le indossatrici scappano appena finito il lavoro: l’aria è così malsana che macchia la pelle. Le patologie nascoste sono quelle ai polmoni, con le polveri più sottili che s’infilano demonicamente negli alveoli. A Milano s’impazzisce di traffico: chi va in auto subisce un’emiparalisi facciale al volante, per via delle code che annientano il centro urbano. Eppure, scherzetto del destino, giochino di uno gnomo, il Comune ha appena vinto il premio nazionale dell’Innovazione, consegnato per il progetto Area C. Lo ha ritirato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran dalle mani del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Sentiamo Maran: “Milano riceve un nuovo importante riconoscimento che conferma quanto l’Area C sia diventata un vero e proprio modello, in Italia e all’estero. Ciò che conta di più è essere riusciti ad avviare una rivoluzione della mobilità a Milano. Cittadini, turisti e city users stanno cambiando le proprie abitudini, scegliendo sempre di più il trasporto pubblico e il mezzo in condivisione rispetto all’uso dell’auto privata. Una scelta confermata dai dati, tra cui il calo del traffico in centro e la riduzione della domanda della sosta, che sta contribuendo a migliorare la qualità della vita nella nostra città”. Ellalà. Ma nemmeno l’Istituto Luce le sparava così grosse. Area C modello? Rivoluzione? Qualità della vita? Maran abita a Milano o trascorre le sue giornate su Marte? Chi era che diceva di abbassare il riscaldamento perché Milano crepava di smog? Non era forse il sindaco Pisapia solo qualche mese fa?

Sistemata Milano, e in attesa di capire con quali nuove tasse dovremo pagare la multa europea per lo smog per via dell’inettitudine dei nostri politici, ecco un altro premio che fa battere forte forte il cuore. Francesco Bettoni, presidente Brebemi (l’autostrada nuova di zecca che corre in parallelo all’A4), ha ricevuto l’Excellence in Business Award per la costruzione dell’A35 Brebemi, realizzata in totale project financing. Il premio viene assegnato dalla IACC – Chicago Italian American Chamber of Commerce nella cornice dell’hotel Hilton Chicago, in occasione di una cerimonia a cui partecipano 450 tra le più alte cariche imprenditoriali e istituzionali del Midwest. Le motivazioni che hanno determinato questo riconoscimento risiedono nel percorso e nella carriera di Francesco Bettoni, un impegno dedicato al miglioramento delle infrastrutture italiane. I suoi sforzi hanno reso accessibili aree poco servite a livello stradale, rendendo imprese e organizzazioni economiche più competitive su un palcoscenico mondiale. In particolare ci si riferisce al completamento e all’apertura proprio alla direttissima che collega Brescia, Bergamo e Milano, Brebemi. Anche oltreoceano è risultata una notizia estremamente positiva l’apertura della A-35 Brebemi, una autostrada che a Chicago è stata definita la più grande costruzione autostradale italiana degli ultimi 50 anni, oltre ad essere il primo progetto nel suo genere a utilizzare interamente il “project financing”, senza contributo pubblico. L’A35, è poi riuscita a influenzare positivamente la realtà americana per la sua funzionalità e connessione tra le comunità locali della Lombardia attraverso un’infrastruttura moderna capace di  ridurre la congestione del traffico nelle aree limitrofe, insomma il premio ha considerato positivamente A-35 come modello per altri progetti, in tutta Italia, in Europa e a livello internazionale che mirino a utilizzare fondi privati ​​per le opere pubbliche.

E chissenefotte se in questa autostrada le auto sono poche: 16.000 veicoli al giorno nei due sensi, contro i 280mila veicoli al giorno dell’A4. Ma chi va a pensare che erano 40.000 i mezzi previsti nei primi mesi di apertura e che sono 80.000 quelli considerati necessari per pareggiare il piano finanziario di un’opera costata 2 miliardi di euro e che dovrebbe pagarsi con le entrate da pedaggio. Ce ne sbattiamo le scatole se i collegamenti alla Brebemi sono da Terzo mondo. Se è carissima. Se i cartelli sono poco chiari. Se viene chiesta a tutto spiano la defiscalizzazione. Pazienza. Tutti a festeggiare. Milano e la Brebemi vengono premiati, allegria!

di Ezio Notte @ 13:48


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