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28 August 2012

Se i politicanti incentivano l’auto elettrica, poi come fanno a pagarsi gli stipendi senza le accise della benzina?

Elettriche, pagliacciata nostrana

Solo qualche settimana fa, ricordo i quotidiani online (quelli che sempre più spesso vogliono farsi pagare i contenuti) ululare che sarebbero arrivati 5.000 euro di incentivi per l’auto elettrica. Io ho subito raffreddato i bollenti spiriti: leggi qui. A inizio agosto, nel silenzio generale, per non dare nell’occhio, ecco gli incentivi: sostanzialmente, vanno in mano alle aziende, alle flotte. E sono due spiccioli.

Alla faccia dell’ecologia, della mobilità, dell’auto del futuro, della macchina elettrica.

Confermo e ribadisco: i policanti mai e poi mai si toglieranno la benzina e l’auto a benzina: ce la daranno sempre in pasto. Le accise dei carburanti servono a foraggiarli: quando facciamo il pieno, noi paghiamo i loro stipendi. Perché mai dovrebbero tagliarsi i cosiddetti da soli, eliminando le accise? La benzine e le tasse sulla benzina e l’Iva sono l’ossigeno dei politicanti grassi e ricchi: l’auto elettrica è un osso che viene dato in pasto ai quotidiani online. Così ci fanno un bell’articolo verde, sembra che i politicanti si occupino della mobilità pulita, e risolvono la questione.

La verità è che nessuno può fare a meno della benzina, così loro tassano un bene fondamentale e primario affinché possano sopravvivere e moltiplicarsi. Concedendo di tanto in tanto qualche intervista all’insegna del cielo azzurro, dell’aria pulita, del verde nelle metropoli.

di Ezio Notte @ 22:18


1 Comment

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  1. Perfettamente concorde con l’articolo!

    Comment by roberto — 29 August 2012 @ 10:16

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