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10 January 2015

Sicurezza stradale: pericolo straniero. Coi due marocchini poteva essere strage mortale

Strade di Milano: odore di morte

A Torino, un camionista romeno in coma etilico; e un polacco ubriaco fradicio contromano su un Tir. A Milano, due marocchini pregiudicati in fuga controsenso da un posto di blocco: tutto nelle scorse ore.

Ma vogliamo subito vedere il lato positivo della faccenda: non c’è scappato il morto. Oltre ai due marocchini feritisi, ci sono due italiani feriti, a Milano. Ai nostri connazionali chiedo immediatamente e umilmente scusa, in ginocchio. “Come fai a parlare di lato positivo, brutto pirla, se io sono ferito e sotto choc?”. Così potrebbero dirmi. Giustamente. È che poteva andare molto peggio.

E ora il lato negativo. L’Italia, sotto il profilo della sicurezza stradale, dorme. Se c’è il sangue sull’asfalto, un politico ci dice: “Il reato di omicidio stradale verrà subito introdotto”. Funziona in questo modo dal 2009. Dopodiché, passate le lacrime per il defunto, tutto continua come prima. Il nostro Paese sonnecchia mentre sulle strade si moltiplicano i sinistri gravissimi e i comportamenti ad altissimo rischio degli stranieri. Chi parla di razzismo è un fottuto ipocrita. Basta guardare la statistica di poche ore fa. Su tre guidatori e un passeggero: quanti italiani? Zero. È che in altri Paesi non si sa come abbiano preso la patente. Non è dato sapere qual è il loro rapporto con l’alcol. Nessuno vi racconta se hanno mai guidato in condizioni alterate. Non si sa quale sia il loro stato mentale, se siano equilibrati.

Poi c’è il discorso del pregiudicato. I due marocchini sono pregiudicati. Evidentemente, il carcere non è servito a nulla: non li ha rieducati. O le pene sono lievi, o il sistema carcerario è da rivedere. Non ultimo: nessuno ha paura del Codice della strada. E grazie: non c’è l’omicidio stradale. Con l’omicidio colposo, sanno che se la caveranno molto facilmente. E soprattutto, sanno che verranno trattati in guanti bianchi, rispetto a quanti accadrebbe nei loro Paesi di origine.

Quando l’Italia, quando i nostri politici capiranno che c’è un gravissimo problema degli stranieri legato alla sicurezza stradale? Lo dico sperando che questo non accada mai; risposta: quando ci sarà una strage stradale. Ossia: ipotizza che il camionista romeno in coma etilico, il polacco ubriaco fradicio contromano su un Tir, e i due marocchini pregiudicati in fuga controsenso da un posto di blocco avessero ucciso in tutto una ventina di persone, fra cui tre bambini. Ecco, allora in quel caso, i mass media se ne sarebbero accorti. E il nostro politico, davanti alle telecamere di un tg, avrebbe di nuovo esclamato: “Omicidio stradale, subito”. I due marocchini, fra l’altro, hanno evitato alcune vetture facendo una sorta di slalom, ma non due automobili, guidate da un impiegato e un’infermiera. Senza considerare che il sinistro ha paralizzato Milano, con altre ripercussioni pesanti sul traffico e sulla sicurezza stradale. Con un’ambulanza che trasportava una persona bisognosa di cure impantanata nella marea di macchine. Più i costi sociali (in ospedale a carico del contribuente); più le tariffe Rca che salgono, per tutti.

Tutto questo non è accaduto all’inferno, o in una nazione infernale dove si combatte una guerra. No. A Torino, e a Milano. Che però sono sempre più un inferno, specie a causa di guidatori-mine vaganti per gli altri. Forse, ci vorrebbe più tutela per gli italiani. Si prendono quei gentiluomini, e si fa così: giudizio per direttissima, pena da scontare, accompagnamento forzoso alla frontiera, divieto di ingresso in Italia per i prossimi 70 anni. I signori marocchini, di quali reati erano stati incriminati? Erano reati ostativi alla loro permanenza in Italia? Perché non è scattato l’accompagnamento (a braccetto) alla frontiera? E non parlo solo delle strade. Ma qualche politicante ha mai preso un mezzo pubblico, durante le ore serali? C’è da avere paura. Terrore vero per la feccia che ci sale a bordo. Senza pagare.

Per chi ama le statistiche, a Milano, a Santo Stefano, un’auto guidata da due magrebini (spacciatori pregiudicati) non si è fermata all’alt, sono fuggiti contromano, ed è scattato l’inseguimento a tutto gas, tra sbandate e fughe a piedi.

E a giugno: svolta nel caso dell’architetto Paolo Armenise, morto dopo essere stato speronato da un’auto in fuga dalle forze dell’ordine. Tre marocchini sono stati fermati con l’accusa di essere i tre occupanti della vettura che per sfuggire ad un posto di blocco dei carabinieri hanno travolto l’auto di un architetto provocando un incidente nel quale l’uomo è rimasto ucciso. L’architetto con studio a Milano e Carrara è rimasto ucciso il 12 giugno, in autostrada, a Milano.

Sono solo casi isolati? No. È allarme rosso. Anche se mass media e politici fanno finta di nulla, nonostante denunce c0me questa. Per ora. Finché possono.

di Ezio Notte @ 19:12


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