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20 April 2015

“Sconti Rc auto, guerra assurda”: intervista a Roberto de Michelis, assicuratore

Rca, la battaglia degli sconti

Ovunque ti giri, trovi sconti sulla Rc auto, veri o presunti. Ma come stanno le cose? Ne abbiamo parlato con Roberto de Michelis, assicuratore.

Le assicurazioni danno la caccia ai clienti tramite sconti sulla Rca: è così o è una nostra impressione?
“È così. Si tratta però di una follia da parte della compagnie di assicurazione. C’è la ricerca costante di clienti di altre compagnie con sconti sconsiderati, tali da far scendere il premio medio delle polizze in modo ritenuto molto preoccupante dalle compagnie stesse. In qualche modo si dovrà pure compensare…”.

Certo, in che modo si compensa?
“Gli sconti Rc auto sono in parte compensati dai vergognosi aumenti applicati in caso di sinistro anche a coloro che da vent’anni sono virtuosi nella guida”.

Quindi, c’è chi gode (chi prende lo sconto) e c’è chi prende una batosta (l’assicurato vittima di un sinistro)…
“Sì. Non la trovo una cosa giusta. Non è possibile dare una legnata del genere a clienti virtiosi, in prima classe di merito da anni, clienti cui l’agente ripone la massima fiducia. Non è possibile dover comunicare il forte rincaro al vecchio cliente: è di volta in volta una tortura anche per noi agenti. Tra l’altro noi assicuratori passiamo, specie nelle piccole realtà di paese, come ladri che spremiamo i clienti fedeli a favore di quelli che per la prima volta varcano la soglia dell’ufficio…”.

Quale sarebbe la strada più corretta?
“Per determinare la tariffa Rca giusta, è necessario ricorrere a tecniche attuariali che consentano di prevedere il costo dei sinistri futuri. L’elemento base per procedere a tali stime è dato dalle statistiche, che evidenziano come è variata nel recente passato la sinistrosità dei rischi assicurati e consentono di effettuare previsioni sulla sua evoluzione futura. Ecco: il cliente che ha un solo incidente non rappresentare un rischio forte, e quindi non va penalizzato in modo eccessivo. È sufficiente tutt’al più un leggero rincaro della Rca”.

Che cosa dice la teoria?
“Secondo l’Ania, ossia l’associazione delle assicurazioni, per determinare il costo mediamente sostenuto dall’assicuratore a fronte di ogni veicolo, si suddivide l’importo dei sinistri per il numero dei veicoli assicurati: si ha così il premio di rischio osservato sull’andamento passato. In una teorica situazione di stabilità assoluta nel tempo, senza variazioni nel costo dei sinistri e nel relativo numero, il premio così calcolato potrebbe andare bene anche per i contratti da stipulare in futuro. Poiché, invece, il numero dei sinistri e i relativi costi variano nel tempo, per determinare il premio da applicare nell’esercizio futuro è necessario stimare le probabili variazioni che interverranno e adeguare di conseguenza i dati osservati.  A questo scopo, l’assicuratore valuta nel tempo: la frequenza dei sinistri, rappresentata dal numero di sinistri mediamente provocati nel corso dell’anno in esame (numero di sinistri diviso numero dei veicoli); il costo medio dei sinistri, determinato suddividendo l’importo globale dei sinistri verificatisi nello stesso anno per il loro numero. Benissimo, in teoria. Nella realtà, le assicurazioni stravolgono questi parametri base, regalando sconti ai nuovi clienti e mordendo i vecchi clienti. Un gioco al massacro, che non condivido”.

Cosa proponi?
“Sarebbe utile cambiare la modalità di ricerca di nuova clientela. Puntando sui servizi da offrire: assistenza nel sinistro, velocità di liquidazione, professionalità dei periti e degli agenti, soluzioni intelligenti per personalizzare le coperture. In modo da non arrivare a rincari che, a mio avviso, presto saranno spalmati su tutti. Ritengo infatti che se i clienti avessero tempo e voglia di girare ogni anno alla ricerca di tariffe più competitive, noi agenzie non avremmo mai gli stessi clienti. Lavoreremmo di più per incassare meno. Con conseguenze inevitabili di chiusure di agenzie o di accorpamenti delle stesse. E le compagnie arriverebbero presto a un saldo negativo del rapporto sinistri/premi: pagherebbero più di quanto incassano”.

di Ezio Notte @ 23:10


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