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5 October 2016

Car2go con due milioni di iscritti: una comunità mondiale. Ma il Sud Italia non esiste

Car sharing al Sud Italia? No!

Car sharing al Sud Italia? No!

Il numero degli iscritti a Car2go è in continuo aumento e ha raggiunto ora l’incredibile  traguardo dei due milioni di clienti. Lo dice Car2go stessa. Provengono da tre continenti diversi, e muovono la più grande flotta di car sharing a flusso libero esistente al mondo. Significa che prendono l’auto in strada, la usano, la parcheggiano in strada: un noleggio lampo che si paga al minuto.

Dal lancio del concetto di car sharing a flusso libero nel 2009, sempre più persone, in diverse città del mondo, hanno aderito con entusiasmo alla nuova idea di auto in condivisione. Solo nell’ultimo anno, il numero degli iscritti a Car2go in tutto il mondo è aumentato del 43%. Un peso fondamentale in questa cifra è rappresentato senza dubbio dall’apertura del servizio a Madrid, dove ha avuto un incredibile successo; e il lancio nella metropoli cinese di Chongqing, la prima location car2go asiatica.

Sentiamo ancora Car2go: “Uno degli aspetti più belli di questa crescita è rappresentato dal fatto che questi 2 milioni di persone non hanno solamente scelto di utilizzare uno specifico servizio, ma con la loro registrazione sono diventati parte di una community a livello mondiale. Insieme condividono il desiderio di modificare le forme tradizionali di mobilità in città e di trovare nuove modalità di spostamento, più sostenibili ed eco-friendly”.

Ma c’è un ma. Il Sud Italia resta fuori dal mondo. Niente comunità di car sharing, niente auto condivisa né economia condivisa. Ecco Car2go ai clienti: “Desideriamo informarti che dal 15 settembre 2016 entreranno in vigore i nuovi termini e le condizioni generali di contratto, così come il nuovo regolamento tariffario e la nuova informativa sul trattamento dei dati personali”. C’è anche il divieto di “utilizzare il veicolo Car2go per effettuare viaggi in Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia o per effettuare viaggi all’estero”. Quindi, le vetture in condivisione a Napoli non ci sono. E neppure possono avvicinarsi al Vesuvio.

Perché? Facile: nel Meridione, come evidenziano le statistiche delle compagnie assicuratrici, il tasso di incidentalità è elevato, in parallelo alle frodi legate alle vetture. Troppi rischi che la Smart bianca sparisca, o venga cannibalizzata o sia oggetto di vandalismi.

D’altronde, le società di auto in condivisione possono fare quel che vogliono, anche a livello di tariffe e franchigie. Sud Italia: destinato a essere tagliato fuori dal car sharing. Un pessimo segnale. Su cui il Governo dovrebbe riflettere. Non è possibile lasciate che il Meridione del nostro Paese si stacchi dal resto d’Europa.

di Ezio Notte @ 00:15


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