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11 May 2010

Internet e il ricorso ai Giudici di pace: perché l’Italia è ancora arretrata

Giudici di pace online? Fino a un certo punto

Giudici di pace online? Fino a un certo punto

Se decidi di cambiare le cose, lo fai una volta per tutte. Se tu, Governo italiano, stabilisci che il ricorso al Giudice di pace possa essere fatto o con i soliti documenti cartacei o con Internet, lo fai. A noi di Automobilista.it non piacciono gli ibridi, ossia i ricorsi un po’ su Internet e un po’ su carta.

Ci riferiamo a quanto dice il sito gdp.giustizia, dedicato ai servizi online dei Giudici di pace. I quali, ben inteso, nulla c’entrano, dal momento che solo recepiscono passivamente le norme stabilite da chi ha il potere in mano: il ministero della Giustizia. Dunque, suddetto sito racconta:

“Presso alcuni uffici del giudice di pace è già attivo il servizio SIGP@Internet Nazionale, mentre altri uffici stanno provvedendo.

“Il servizio consente a tutti, cittadini e avvocati, di attingere informazioni sullo stato dei procedimenti proposti innanzi al giudice di pace, attraverso un semplice collegamento internet che consente l’accesso alla banca dati del software ministeriale SIGP (sistema informatico giudici di pace per gli affari civili) in uso presso gli uffici del giudice di pace; compilare online un ricorso in opposizione a sanzione amministrativa o un ricorso per decreto ingiuntivo con la relativa nota di iscrizione a ruolo. E’ possibile compilare anche la sola nota di iscrizione a ruolo”.

E questo ci fa pensare che si passi definitivamente ed esclusivamente a Internet. Ma poi ecco la doccia gelida:

“Attenzione: una volta compilato e stampato il ricorso e la nota di iscrizione a ruolo completa di codice a barre, è necessario spedirlo tramite raccomandata A/R (solo per le O.S.A.) o presentarlo personalmente all’ufficio del giudice di pace competente, nei termini di legge, completo degli allegati elencati in calce alla nota di iscrizione”.

Capito? Si deve spedire il ricorso con la mitica raccomandata.

Ma così si ripiomba d’improvviso nel Medioevo. Tristezza. Internet e l’Italia sono ancora due entità separate. Il nostro Paese deve ancora crescere in materia di Web.

di Ezio Notte @ 22:51


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