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6 November 2013

Sei felice d’essere nelle mani dei politicanti?

Sei nelle loro mani

Secondo i dati diffusi oggi dal ministero dei Trasporti, il mese di ottobre si è chiuso con 110.841 immatricolazioni di auto nuove segnando una nuova flessione del -5,6% rispetto a ottobre 2012. “Le previsioni del nostro Osservatorio, diramate lo scorso 30 ottobre, sono state confermate dal dato ufficiale di oggi che fotografa una flessione del -5,6% fra ottobre 2013 e ottobre 2012. E quindi, a dispetto di chi vorrebbe ‘vendere’ ottimismo a ogni costo, il mercato auto non riparte. Anzi, continua nel suo ciclo negativo apertosi 41 mesi fa. Una nuova spia rossa lampeggiante, quindi, si è accesa sul cruscotto del settore automotive”. Questo il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari.

Per Pavan Bernacchi, il 2013 chiuderà attorno a 1.280.000 pezzi, registrando un -8% rispetto al 2012: “Ma questo dato non rende giustizia alla realtà delle cose. Il mercato italiano dovrebbe esprimere circa 2.000.000 di pezzi. Mancano quindi all’appello 720.000 immatricolazioni rispetto alla media degli ultimi 5 anni. In altri termini stiamo performando il -35% rispetto a quanto la filiera, che dà lavoro a 1.200.000 persone, necessita per sopravvivere. Ma il paradosso è che lo Stato sta perdendo 3 miliardi tra Iva e altre imposte. Questo abbiamo sostenuto lo scorso 24 ottobre scorso nella riunione convocata dal ministero dello Sviluppo Economico, nel primo giro di orizzonte fatto con il ministro Zanonato e il sottosegretario De Vincenti. Il Governo è stato informato con chiarezza, da parte di tutti i principali attori della filiera, di quanto la crisi sia profonda e articolata. Abbiamo lasciato sul Tavolo queste riflessioni con un nuovo appuntamento a fine mese. Senza un intervento deciso, anche solo per detassare l’acquisto delle vetture o il loro utilizzo, la situazione è destinata a peggiorare al di là di quanto possano raccontare degli sterili numeri”.

Il settore auto e gli automobilisti sono nelle mani dei politicanti. Se tu paghi tanto la benzina, loro hanno stipendi da favola per… “lavorare”. Fatti questa semplice domanda: perché mai dovrebbero abbassare le tasse sulla benzina? Perché mai la pressione fiscale sull’auto dovrebbe calare? Chi paga poi i loro stipendi? Mi spiace: il problema è a Roma. Il guaio sono loro, come dimostrano anche la questione Rc auto e pirateria stradale.

di Ezio Notte @ 00:00


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