15 September 2010
Semaforo, i dubbi del Bechi
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Strumenti che beccano chi passa col rosso: sono in regola? Sentite cosa ci racconta Luigi Bechi (grande ricercatore di sentenze su Internet, nonché collaboratore di diverse testate): ha intravisto alcune discrasie giuridiche con l’avvento delle nuove norme. In corsivo, seguite il suo ragionamento in quattro tappe.
1) Tempo fa, l’Avvocatura dello Stato sosteneva che nei centri abitati ai fini dei rilievi delle infrazioni semaforiche in automatico privi di contestazione immediata gli enti comunali interessati non erano tenuti a rispettare i dettami legislativi della legge 168/02 e quindi detti rilievi sembravano tranquillamente ammessi.
2) Adesso, con il nuovo Codice della strada dell’agosto 2010, all’articolo 201 1° comma quater, si parla di necessaria preventiva autorizzazione prefettizia fuori dai centri abitati (sembra pacifica in tal caso la assoggettabilità alla suddetta legge 168/02).
3) Problema: e adesso nei centri abitati come ci si regola, vista l’assenza di un riferimento legislativo nel Codice della strada? È possibile per un ente comunale collocare certi strumenti senza preventiva autorizzazione prefettizia e senza neppure sentire l’ente proprietario della strada (se la strada dove collocare certe apparecchiature non è comunale)? Oppure non è possibile collocarli e basta?
4) Si potrebbe fare ricorso scrivendo così: “Parte ricorrente osserva che i rilievi in automatico delle infrazioni ai sensi della legge 168/02 (articolo 4), privi pertanto di contestazione immediata, vengono autorizzati dai competenti organi prefettizi in determinate strade, sentito l’ente proprietario della strada, con esclusione in ogni caso dei centri abitati perché altrimenti il rilievo medesimo apparirebbe manifestamente nullo; infatti l’articolo 4 della citata legge prende in considerazione determinate tipologie di strade ad eccezione di quelle locali proprio come quella presa adesso in esame”.
di Ezio Notte @ 23:55
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Categorie: Controlli elettronici, Interviste
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