Auto in prestito e catene da neve: che tristezza

diEzio Notte

Malinconia italiana

L’auto in prestito ma solo se si aggiorna la carta di circolazione, ma solo se la dai non a un familiare convivente, ma solo in comodato d’uso: una regola bislacca, complicata, che costringe la burocrazia a sovraccaricarsi di cartacce e scartoffie e immondizia di firme e controfirme, alla facciaccia schifosa della spending review: tutto per fare un regalo ai Comuni, assatanati dei nostri quattrini, che così hanno qualche arma in più per incassare le multe, senza che l’automobilista possa trincerarsi dietro la vettura in prestito. E poi va a finire – a dimostrazione di quanto dico – che la burocrazia stessa non è pronta per questa regola, e si attende una circolare ministeriale, che cercherà di far luce su una norma imputtanata, facendo ancora più casino.

Poi l’obbligo di gomme da neve, anziché le semplici catene: un regalo ai Produttori, che qualcuno in Parlamento vuol fare chissà perché. Per la sicurezza? Non diciamo fesserie: la famiglia media, squattrinata, andrà a comprarsi pericolosissime gomme cinesi, fatte con la plastica di scarto dei giocattoli marci.

Così l’Italia si prepara alla sicurezza stradale dei prossimi anni. D’altronde, se nel 2011 il nostro Paese non è riuscito a centrare l’obiettivo di dimezzare i morti in strada (doveva riuscirci in un decennio, dal 2000 al 2010), un motivo di sarà. È la sconfitta dei politici di Roma e locali, che fra autovelox e telecamere succhiasoldi stanno solo peggiorando la situazione.