In questo post, Beppe Grillo si è scagliato contro i politici per i futuri lavori al Parco dell’Acquasola di Genova: “Qui, che c’è un parco, un polmone dentro la città, vogliono ristrutturare, rifare il parco con sotto quattrocento posti auto e sopra degli sfiatatoi, un supermercatino e poi ripristinare il parco secolare. Queste sono prese per il culo, non ripristini un parco secolare: il parco secolare c’è! C’è qualche pianta malata che si può tagliare e ripiantare, non ci fai sotto una soletta di cemento con quattrocento posti auto”.
Poi il comico genovese picchia ancora più duro: “Sono tutti progetti che non hanno senso, o hanno solo un senso: quello di indebitare le generazioni future per fare soldi. Questi contratti fatti dai politici prima, con delle penali che dovrebbero pagare i cittadini adesso, sono dei crimini contro l’umanità. Cosa si dovrebbe fare? Prendere tutte le imprese e dire: signori, questa cosa non si deve fare perché i cittadini non vogliono che sia fatta. Qui la gente vuole camminare, respirare, giocare. Qui si ripristina il laghetto… c’era il laghetto coi cigni, hanno tirato il collo ai cigni per metterci delle Panda, ma vi rendete conto?”.
Sulla questione del parcheggio, si può discutere in eterno senza venirne a capo. C’è la natura da rispettare, esigenza che magari si scontra contro chi vuole mettere in piedi una “fabbrica di appalti” succulenti. Di sicuro, tuttavia, noi di Automobilista.it non condividiamo il titolo del post di Grillo. Che c’entra la povera auto, infatti? Lei svolge appieno il suo dovere. Fra l’altro, le Case si sforzano di produrre vetture sempre meno inquinanti e più sicure. Noi, insomma, il titolo l’avremmo dedicato esclusivamente ai politici.
L’auto non è morta. Casomai, in Italia, sta morendo la politica a livello locale, e con essa la coscienza civica ed ecologica dei cittadini.