Delirio animalesco
Se non ci fosse da piangere, si potrebbe anche ridere. Col nuovo Codice della strada, in vigore da qualche mese, sono cavoli amari per un guidatore che non soccorre un animale. Tutto sommato, la regola è pure giusta. Dico tutto sommato, non per mancanza di rispetto verso gli animali, ma perché qui occorre prestare la massima attenzione alle parole. Cosa vuol dire soccorrere? Occhio: non significa scendere dall’auto e verificare le condizioni della bestia, né toccarlo, né tentare di rianimarlo. Perché se becchi un bestione inferocito – proprio perché ferito – che ti tira una zoccolata in mezzo ai denti, andiamo male davvero. Soccorso uguale chiamare aiuto. E chi chiami? Mistero. Non esiste un numero unico. Non c’è un numero d’emergenza veterinario. Non hai un ente, una persona di riferimento. Scendiamo nel pratico: telefoni alla Polizia, che ti rimbalza ai Vigili, che ti girano al Servizio veterinario, che ti dice di contattare l’Azienda sanitaria locale. Così, tu sei sul bordo della strada, al buio, con la bestia ferita, il cellulare in mano, la gente che ti fa impazzire per telefono, e attendi che qualcuno ti aiuti affinché la bestia venga aiutata.
E passi per questo guaio che t’è capitato tra capo e collo. Ma la batosta violentissima arriva dopo. Chi paga i soccorsi? Non è come per l’uomo, coperto dal Servizio sanitario nazionale. Chi paga per il cane, la vacca, il cervo, il lupo mannaro imbestialito e sofferente? Sorpresa: paghi tu. Prepara 1.000-2.000 euro caldi caldi.E se non paghi, ti metti contro la Pubblica amministrazione, la burocrazia, lo Stato. Sta’ trnquillo, che le cucuzze te le tirano fuori dal salvadanaio, in un modo o nell’altro.
Risultato: chi ha concepito la legge, i signori politicanti, l’ha fatto soprattutto per una questione d’immagine. Della serie: avete visto, siamo dalla parte degli animali, ragioniamo in modo civile e moderno. E come no. Peccato che senza prima stabilire un numero d’emergenza veterinario, e senza specificare quali siano esattamente gli obblighi per gli automobilisti, e senza fissare un principio fondamentale (per le cure della bestia paga lo Stato), quelle nuove regole rappresentino solo un delirio animalesco.