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30 December 2011

L’automobilista si sveglia al mattino e trova una tassa: ora tocca agli odiosi pedaggi delle autostrade

Spendere spendere spendere!

Non c’è nulla di più facile che tassare un automobilista. Perché la macchina non scappa al fisco. Puoi nascondere le amanti, la cocaina, le armi, i soldi alle Bahamas, i lingotti d’oro in Svizzera. Ma l’auto è lì. Pronta per essere sbranata. Il fatto è che ci va di mezzo chi ha un’utilitaria scema da due soldi: accise, Ipt, imposte sulle Rca. E ora pedaggi più costosi.

La questione dei pedaggi autostradali, poi, è odiosa. Tutto ruota attorno a una formula matematica complicatissima, costruita ad arte per tirarti scemo e non farti capire nulla. In sostanza, se il gestore investe in sicurezza, e migliora l’autostrada, allora l’Anas gli riconosce la possibilità di far crescere i pedaggi. Stupendo. C’è un piccolo particolare però. Secondo i dati Istat, la gente che crepa in autostrada è in crescita. Più morti nel 2010 sul 2009: +7,4%. Vivissimi complimenti al Tutor e ai gestori. Come premio, un bell’aumento di pedaggi. Soldi in più alle società concessionarie. Il giorno in cui i morti dovessero realmente dimezzarsi su tutte le autostrade, i pedaggi diventerebbe cari come il fuoco.

Dopodiché, c’è l’angoscia dell’arrotondamento. Altro giochetto a favore dei gestori. Che – appunto – gestiscono business colossali. Se con la percentuale d’aumento si arriva a una tariffa di 10,05 euro, come per magia il pedaggio diviene di 10,1 euro. Alé, altro giro altro incasso.

di Ezio Notte @ 23:57


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