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12 December 2012

Milano, l’auto privata e la mobilità moderna dei politici

Disgusto

Milano. Loro, i politici, quelli che vanno in giro in auto blu, te la contano su facile. Devi lasciare a casa l’auto, così non spacchi le balle e non inquini e non c’è traffico, e loro possono fare bella figura con l’Unione europea. Se t’azzardi ad avvicinarti al centro città, ti scanno vivo: Area C (di 5 euro), più gli euro di parcheggio sulle strisce blu. Devi usare i mezzi pubblici, i treni e i tram e i bus e la metro, che così sei moderno. Se no, in auto, sei vecchio e ci fai schifo. Intanto, ti alzo i prezzi dei biglietti di treni e metro. Poi però i politici devono gettare la maschera: si scopre che i treni sono in tilt totale, con disagi gravissimi per i cittadini. Migliaia di ore di lavoro gettate nel gabinetto, cazziate tremende dei capi che se ne fottono di te e dei treni che non funzionano, guai alla salute (a Milano si crepa di gelo), spese per il Sistema saniatrio nazionale, gente stressatissima.

Questa è la vera Milano, nonostante la suppostina colorata e imburrata che ci propinano i politici: la mobilità del futuro, il potenziamento dei trasporti, la tecnologia al servizio del pendolare. Chi vive sulla pelle la realtà quotidiana lo sa bene: sono puttanate bell’e buone. Scritte in un italiano squallido in comunicati stampa che vengono copiaincollati da mass media compiacenti.

A Milano, in queste ore, per il pendolare bastardo è psicodramma, col traffico paralizzato, e una città che esplode. A pagare dovrebbero essere i responsabili, politici per primi. Ma quelli scorrazzano in auto blu alla faccia dei pendolari, e domani avranno ancora più quattrini sui loro conti correnti.

In tutto questo sistema squallido, con ritardi su tutta la rete e limitazioni di percorso per il malfunzionamento del nuovo sistema informatico, il consigliere regionale pd Tosi chiede “un passo indietro” all’ad, che finisce agli arresti domiciliari per una vicenda riguardante il suo vecchio incarico alla guida della Urban Screen. Orrore milanese, non uno scherzo cinese.

Ritardi cronici, sporcizia, convogli che andrebbero rottamati come i loro politici: è Africa centrale, povera e malconcia.

Così, alla fine, tutti in fila a elemosinare un sano passaggio in auto, la vecchia zozza lurida vigliacca auto, che però al momento buono salva le chiappe a tutti. Ma quale mobilità del futuro, ma quali treni moderni, ma quale rivoluzione urbana: qui cade tutto a pezzi.

di Ezio Notte @ 00:00


1 Comment

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QUI 1 Commento

  1. Ridurre il traffico, e di conseguenza l’inquinamento, nelle città è giusto. Ma bisogna offrire delle valide alternative. Aree di parcheggio sicure con servizi di navetta continui garantiti, metropolitane efficienti, puntuali e pulite, corsie speciali per autobus e taxi senza intralci…
    Bisogna investire prima di mettere certi divieti, cari politici locali/nazionali

    Comment by paolo — 15 December 2012 @ 19:12

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