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8 July 2012

Onore all’Isvap. Anche se il suo risveglio è un po’ tardivo

Rca: cose pazzesche

L’Isvap, l’ente che vigila sulle Assicurazioni, ha cominciato a fare sul serio da poche settimane a questa parte. Non mi interessa sapere perché (ci sono dietro questioni che non sono note a nessuno e che all’automobilista, cui questo blog si rivolge, non interessano). Sta di fatto che nei giorni scorsi, seppure con un po’ di ritardo rispetto al necessario (su altri problemi l’Isvap negli anni addietro è rimasta sopita), ha menato fendenti alle Compagnie.

In particolare, con la direttiva del 4 luglio, ha imposto alle Assicurazioni il rimborso della maggiorazione del premio e la riclassificazione della classe di merito le vittime di sinistri fantasma. In sostanza, le Assicurazioni disattente alle frodi (proprio loro, che sulle truffe piangono lacrime pesanti da anni) ora danno i quattrini indietro agli automobilisti onesti, e li fanno tornare indietro nella classe di merito. Non voglio neppure lontanamente sospettare che le Assicurazioni non agiscano così come imposto dall’Isvap: vogliamo almeno mettere una pezza decente su questa squallida vicenda che ci proietta verso l’Africa centrale? Su, poi non possiamo lamentarsi se Angela Merkel ci tratta male…

Sarebbe il colmo. Le Assicurazioni si lamentano per le truffe e alzano le Rca dicendo che ci sono troppe frodi, poi non combattono a dovere le frodi, chiudono gli uffici sinistri al Sud (e chi controlla sulle frodi, Pierino la peste?), quindi ricevono precisi input anti truffa dall’Isvap che – non voglio pensarci – disattendono.

di Ezio Notte @ 00:13


2 Comments

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QUI 2 Commenti

  1. L’ indennizzo diretto è una pessima legge, che, come minimo andrebbe ristrutturata.
    Dalla mia esperienza, ho constatato che ha molti difetti e in alcuni casi, presta il fianco ai truffatori.

    Modulo a firma singola
    Con l’ indennizzo diretto, bisogna stare molto attenti nella compilazione del modulo cai. La buonafede, a volte, può essere fatale
    La tabella “circostanze dell’incidente” è la parte del modulo dalla quale si determina la responsabilità del sinistro.
    Nel mio caso, dopo aver inserito i dati di entrambi, ho barrato per primo la casella corrispondente alla mia azione, a quel punto la controparte, su suggerimento telefonico del fratello, perito assicurativo, interrompe la compilazione e si rifiuta di barrare le caselle delle sue azioni, che gli attribuivano la responsabilità del sinistro, pretendendo che si passasse alle firme.
    Capisco la trappola e mi rifiuto di firmare ma, nonostante questo, la controparte, con la sua sola firma e la parte in bianco, presenta il modulo all’ agenzia che, consapevole e complice, lo accetta, dandomi poi la responsabilità totale del sinistro in base all’ elaborazione della suddetta tabella.
    Ho segnalato il problema all isvap , personalmente, non barrerò mai più per primo la tabella finchè non verranno posti limiti e regole all’ accettazioni dei moduli a firma singola.

    Comment by Ombralunga — 8 July 2012 @ 20:29

  2. Contratti con franchigia
    Questa tipologia di contratti, non è compatibile con l’ indennizzo diretto.
    Se l’ importo del danno è inferiore alla franchigia, l’ assicurato non può pagare di tasca perchè il sinistro è liquidato dalla compagnia della controparte.
    Paradossalmente, non può farlo nemmeno attraverso la consap, poichè la consap non accetta richieste di rimborso da assicurati con franchigia.
    Praticamente, l’ assicurato non potrà mai, non solo rimborsare, ma sapere quanto è stato liquidato alla controparte.
    Un’ altra manna per i disonesti.
    Avevo un contratto con franchigia, superiore all’ entità del danno della controparte.
    Nonostante fossimo entambi assicurati con la stessa agenzia, quest’ ultima decide di utilizzare l’ indennizzo diretto, alzando un muro tra le parti e inscenando la farsa gestionaria/debitrice.
    L’ importo del danno è inferiore all’ aumento del premio, e mi conveniva rimborsare il sinistro, ma la compagnia si rifiuta rimandandomi alla consap, che come spiegato prima, non accetta richieste da assicurati con franchigia.
    Dopo estenuanti insistenze scoprirò che in realtà la controparte aveva presentato un preventivo falso, per danni ingenti e irreparabili, si era intascata i soldi e non aveva nemmeno riparato i due graffi superficiali occorsi nel sinistro.
    Una frode insomma, perpetrata da addetti ai lavori grazie alle storture dell’ indennizzo diretto.
    Saluti

    Comment by Ombralunga — 8 July 2012 @ 21:24

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