10 June 2010
Esiste ancora chi aiuta l'automobilista italiano
Come fa il povero automobilista tartassato a difendersi dalle multe ingiuste date dagli autovelox dei Comuni? Dovrebbe rivolgersi ai Giudici di pace, che però ora sono a pagamento. Oltretutto, deve spendere tempo e denaro (giorni di ferie dal lavoro) per opporsi. Per fortuna, la Cassazione rimette spesso le cose a posto. Visto che tutti fanno i precisini, e che appena sgarri vieni sanzionato, la Suprema Corte ha stabilito un principio importante che riguarda un vizio di forma del verbale.
La sentenza 13887/2010 afferma: sono nulle le sanzioni per eccesso di velocità emesse da un apparecchio di rilevazione della velocità impostato con data errata. Motivo: è giusto chiedersi se l’anomalia concernesse solo la data o il funzionamento della macchina rilevatrice. L’agente non era in grado di percepire la velocità dell’auto. Inutile che poi corregga la data a penna.
È giusto. Anche se la constatazione è avvenuta in modo immediato e gli agenti hanno potuto correggere a penna la data stampata sullo scontrino, il dubbio rimane: l’apparecchio ha funzionato regolarmente nella rilevazione della velocità? Gli agenti non potevano stimare a occhio se la velocità dell’auto effettivamente ha superato il limite di velocità imposto.
È cosa diversa (e la multa vale) se l’agente accertatore commette un mero errore materiale di data sul verbale: il vizio viene considerato irrilevante.
Chissà se i Comuni avranno da ridire…
foto flickr.com/photos/starbeard
di Ezio Notte @ 22:52
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[…] abbiamo raccontato qui che la Cassazione ha messo rigidi paletti all’uso dell’autovelox: se la macchinetta spara fuori […]
Pingback by I moderni eroi anti autovelox | Automobilista.it — 11 June 2010 @ 00:03