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30 November 2016

Multa con taglio punti-patente: devi dire chi guidava

Multe, occhio alla mazzata

Multe, occhio alla mazzata

Se ti arriva a casa una multa con taglio di punti-patente, devi dire chi guidava alla Polizia. Così, al trasgressore verranno tolti i crediti. Se invece non comunichi alla Polizia il nome del guidatore, pagherai una multa supplementare di 300 euro. Lo ha appena confermato la Cassazione, con sentenza 24233/16.

Quest’obbligo di dire il nome del guidatore vale anche se paghi la multa o se fai ricorso.

L’obbligo della comunicazione dei dati del conducente (da parte del proprietario del veicolo) nelle ipotesi di violazione del Codice della Strada, costituisce un distinto obbligo (sanzionato a sua volta autonomamente) che nasce dalla richiesta avanzata dalla Amministrazione dove sia contestata una violazione che determina la decurtazione dei punti patente.

In concreto, comunque dando alla Polizia il nome del guidatore, hai: 30 giorni per fare opposizione al Giudice di pace; 60 giorni per pagare; 60 giorni per fare ricorso al Prefetto; 60 giorni per comunicare alla Polizia i dati dell’effettivo conducente del mezzo.

La buona fede vale zero: non puoi dire che, pagando la multa, pensavi di essere in regola. Il pagamento non equivale ad ammettere: sì, ero io a guidare. In parallelo, serve sempre dare il nome del guidatore.

Ma cosa succede dopo il ricorso? Il taglio di punti viene congelato. Se perdi, paghi la multa, e il guidatore perde i punti. Se vinci, non paghi la multa, e il guidatore non perde i punti.

di Ezio Notte @ 23:47


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