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27 October 2015

Nuovo Codice della strada: sana utopia italica

 

Multe: nuove norme in arrivo

Multe: nuove norme in arrivo

In città, le strade cadono a pezzi: asfalto rovinato, buche, voragini, binari del tram sporgenti, tombini che fanno da trampolino. È che non si sa dove finiscano i soldi incassati con le multe, denari che dovrebbero essere investiti in sicurezza stradale. Ma per rendere le cose ancora più complicate, sentiamo che dice il disegno legge del nuovo Codice della strada (in vigore fra qualche mese, promettono i politici): si parla di una specifica disciplina per l’ambito urbano, che recepisca le principali innovazioni introdotte in altri Stati europei per la sicurezza dell’utenza vulnerabile, con particolare riferimento ai concetti di spazio condiviso, zona d’incontro e principio di prudenza, che assegnano la precedenza agli utenti vulnerabili e assicurano la coesistenza delle funzioni residenziali e commerciali con quelle di mobilità, prevedendo altresì disposizioni che favoriscano l’accesso delle biciclette, dei ciclomotori e dei motocicli alle corsie riservate ai mezzi pubblici.

In realtà, agli automobilisti basterebbe qualche cratere in meno in mezzo alla strada; e invece qualcuno pensa agli spazi d’incontro. Ma chi dobbiamo incontrare in strada? E perché? Pazienza. Un secondo gravissimo problema è arginare il fenomeno delle bici che circolano senza luci: servono maggiori controlli, e sanzioni più severe, specie ora che si va incontro a giornate più brevi. Urge una tutela assoluta degli utenti deboli: il ciclista è sacro, e va anche aiutato (con prevenzione e sensibilizzazione) a stare alla larga dai guai. Invece, sul ddl del nuovo Codice leggiamo: ci sarà la definizione, nella classificazione dei veicoli, della bicicletta e di veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, nonché l’individuazione dei criteri e delle modalità per l’identificazione delle biciclette, attraverso l’apposizione facoltativa di un numero identificativo del telaio e l’annotazione dello stesso nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una sorta di targhetta sulle bici. Così, tanto per incasinare una situazione già abbastanza confusa: il nostro apparato burocratico esplode di pratiche illogiche, perché appesantirlo?

Un terzo problema gravissimo è dato dai cartelloni che spuntano in ogni dove: a bordo strada, ai lati delle carreggiate. O che campeggiano, giganteggiano, distraggono. Si dovrebbero prendere i responsabili e punirli. Invece, il ddl del nuovo Codice recita: ci sarà il riassetto della disciplina concernente la classificazione, la costruzione e la tutela delle strade, delle fasce di rispetto, degli accessi e delle diramazioni, nonché la pubblicità e ogni forma di occupazione del suolo stradale, finalizzato in particolare al miglioramento delle condizioni di sicurezza da offrire agli utenti della strada. Che vuol dire? Aria fritta. Alla fine, è un cocktail di dichiarazioni utopistiche.

di Ezio Notte @ 23:26


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